Il mantello di Ferrara conferma le sue caratteristiche di progetto innovativo e originale, tanto da aver suscitato in tre anni (il compleanno è il prossimo 4 ottobre, n.d.r.) l’interesse e l’attenzione di tre studenti che lo hanno scelto come oggetto della loro testi di laurea. Dopo l’excursus sui contenuti del lavoro di Lucrezia e del lavoro di Isabella ora presentiamo la tesi realizzata da Davide per la triennale.
La terza tesi “IL RUOLO DELLE AGEVOLAZIONI FISCALI PER LE DONAZIONI ONLUS: ANALISI DEL PROGETTO “IL MANTELLO”” è di Davide Napolitano, ed è stata presentata il 27 ottobre 2016 presso l’Università degli Studi di Ferrara – Corso di Laurea in Economia e Management.
La ricerca ha il fine di esplicare la situazione delle ONLUS e le relative agevolazione fiscali per le donazioni: verificare se lo sviluppo di un’offerta, di beni e servizi rispondenti ai bisogni specifici delle persone, potrebbe produrre benefici per le imprese e per la società intera attraverso la detrazione fiscale.
Da qui il nome alla norma che ha introdotto il profilo fiscale delle Organizzazioni non lucrative di utilità sociale (d. Lgs460/97), la quale prevede una serie di defiscalizzazioni delle erogazioni liberali effettuate alle ONLUS dalle persone fisiche e dai soggetti IRES. Più dai, meno versi, legge 80 del 12 maggio 2005 definendo che maggiore è la donazione effettuata e minori sono le imposte che sono da versare.
Il donatore, per ottenere un risparmio d’imposta, deve effettuare l’erogazione tramite banca o conto corrente postale, o con assegni, carte di debito, carte di credito. La donazione in contanti non consente alcuna agevolazione. La deducibilità è ammessa se l’erogazione viene effettuata in denaro o in beni di cui è determinabile il valore e se l’organizzazione beneficiaria della donazione predispone di una contabilità analitica.
Tra le finalità perseguite dalla delega vi è poi una revisione della disciplina contenuta nel codice civile in tema di associazioni e fondazioni, da attuare secondo i principi e criteri direttivi. Tutto questo ha portato alla costituzione dell’emporio solidale IL MANTELLO che si rivolge a persone che rischiano di scivolare da una situazione di impoverimento ad una di povertà ed esclusione sociale. Stiamo parlando dei cosiddetti nuovi poveri a volte chiamati “gli invisibili”, proprio perché non facilmente intercettati dai Servizi e dal volontariato storicamente impegnato nel contrasto alle povertà. Coordinato da Agire Sociale, e oggi diventato Associazione di Promozione Sociale, ha valutato che il modello di Emporio ferrarese non voleva essere sostitutivo di altre Associazioni e Caritas parrocchiali ma integrativo, dal momento che il target di beneficiari individuato non è quello di persone in condizione di povertà estrema, ma di impoverimento. Il suo scopo è quello di incrementare il numero di aziende e di organizzazioni che in qualità di partners credono nel progetto e desiderano sostenerlo materialmente e/o con servizi che possono confluire nel catalogo delle opportunità generative.
Il Mantello si propone come soggetto capace di facilitare il coordinamento operativo e la collaborazione fra tutti i soggetti in campo, nonché come organismo giuridicamente adatto alla gestione amministrativa dei fondi necessari all’avvio e al mantenimento dell’Emporio, provenienti da molteplici azioni di fundraising, visto sia come erogazione liberale, sia come consulenza in formazione e servizi, e joint promotion cioè aziende che raccolgono fondi utilizzando i propri canali di comunicazione. Il Mantello non è solo un market, è uno strumento capace di attivare servizi ed accompagnamento di tipo generativo, capaci cioè di valorizzare e rinforzare l’empowerment dei beneficiari, attraverso opportunità formative, orientamento al lavoro e ai servizi socio-sanitari, gestione del bilancio familiare, educazione al consumo consapevole, promozione della cittadinanza attiva e tanto altro. I beneficiari scelgono i beni “prezzati” a punti fino a raggiungere un totale massimo mensile assegnato in base al numero di componenti in famiglia, alla “complessità familiare” e ad un’analisi dei bisogni effettuate da un’apposita commissione d’accesso.
Rimane un ostacolo grande: la ricerca della materia prima indispensabile per il corretto funzionamento del progetto.
Per maggiori informazioni su questo progetto, contatta Davide