La Cooperativa Sociale Camelot è stata tra i primi partner dell’Emporio Solidale di Ferrara Il Mantello. Ad un anno dall’inizio delle attività di supporto al progetto, rivolta sia ai volontari che ai beneficiari, Camelot ha deciso di accrescere il proprio impegno, diventando un partner gold. Abbiamo intervistato Patrizia Bertelli, nuovo Presidente della Cooperativa, per conoscere più da vicino la storia di questo percorso.
“Fin dalla sua nascita abbiamo condiviso l’impegno del Mantello a favore delle comunità del territorio nel quale anche Camelot opera e l’obiettivo di aiutare i cittadini in difficoltà a valorizzare le proprie risorse e a risollevarsi dal momento che stanno attraversando”
Patrizia Bertelli è diventata Presidente della Cooperativa Camelot nel 2016, da un’esperienza ventennale nel mondo della cooperazione e in particolare nello sviluppo di attività socio-sanitarie e di cura della persona. Camelot offre servizi per l’accoglienza, protezione e integrazione di richiedenti asilo e rifugiati e servizi in ambito educativo, interculturale e per la mediazione sociale.
Nel primo anno di vita del Mantello Camelot ha messo a disposizione dell’emporio un’operatrice sociale, Stefania De Cillis, per 4 ore a settimana, con una duplice azione rivolta sia ai volontari di Agire Sociale che lo gestiscono, che agli utenti che ne usufruiscono.
Il nostro lavoro si è sviluppato su due percorsi paralleli.
Abbiamo tenuto i colloqui – in coppia con una delle volontarie dell’emporio – con i beneficiari intestatari della tessera e relativi componenti del nucleo famigliare, provando a fare una valutazione dei bisogni e costruendo percorsi di attivazione personale e valorizzazione delle risorse individuali. Hanno usufruito del servizio coloro che hanno fatto domanda di selezione all’emporio e che abbiamo incontrato nella fase del tesseramento o della spesa.
Camelot inoltre ha messo a disposizione del Mantello il suo ufficio per la progettazione e lo sviluppo, al fine di potenziare e sviluppare le attività, non in modo assistenziale, ma per contribuire a trasformare le difficoltà dei cittadini in risorse attive per la loro comunità. Il lavoro di questi sei mesi è stato utile a costruire obiettivi nuovi che ci prefiggiamo di perseguire nei prossimi due anni insieme ai volontari, ai beneficiari e restando a disposizione di tutti gli attori coinvolti. Nell’arco dell’anno, con i volontari e i responsabili del progetto, abbiamo svolto un lavoro di valutazione e raccolta delle criticità e dei punti di forza e sviluppato proposte e idee di miglioramento del servizio che ci hanno spinti ad aumentare l’impegno di Camelot per Il Mantello.
Nel primo anno di attività, l’operatrice di Camelot ha seguito 11 persone nei percorsi di attivazione delle risorse personali. Per i tesseramenti, e dunque per i primi colloqui informativi e conoscitivi, Camelot ha incontrato circa 33 beneficiari cui si aggiungono coloro che si sono rivolti all’emporio per fare domanda per il secondo bando, i 36 volontari, gli operatori del CSV e gli altri referenti di realtà territoriali, partner del progetto.
Delle persone seguite, due donne si sono iscritte ed hanno seguito, in presenza, il corso per Assistenti Familiari, organizzato da Camelot in collaborazione con ASP, che si è tenuto a marzo 2017.
Una famiglia è stata aiutata a riprendere i contatti con il proprio assistente sociale di riferimento, accompagnandola anche ad un paio di incontri. Una signora ha potuto richiedere l’accompagnamento a Cona per la mamma anziana, in modo da avere più tempo da dedicare alla ricerca del lavoro, a migliorare il suo italiano e a ritagliare uno spazio in cui poter condividere le proprie preoccupazioni. Inoltre si è aiutato il figlio nella ricerca di un lavoro, coinvolgendo Informagiovani Ferrara e Centoform. Un’altra signora e la sua famiglia sono state accompagnate attraverso percorsi concreti di supporto legale e psicologico per superare un momento difficile.
Stiamo pensando inoltre di attivare percorsi di coinvolgimento e scambio tra volontari con la finalità di costruire obiettivi condivisi, e tra volontari e beneficiari in un’ottica di socializzazione ed approfondimento delle relazioni, oltre che delle esperienze e delle idee, favorendo un processo di trasformazione, in positivo, del contesto di cui sono protagonisti. Inoltre, entreranno a breve altre 50 famiglie e si proverà a fare anche con loro un’analisi dei bisogni.
A fronte di questi progetti, da ieri 5 ottobre Camelot raddoppia il numero di ore di attività, passando da 4 a 8 settimanali, affiancando alla facilitatrice sociale dedicata al progetto anche una psicologa, Romina Pucci, al fine di potenziare le attività di accoglienza e orientamento al territorio, curando inoltre incontri periodici per supervisionare tutti i volontari. L’impegno di Camelot passa dunque a 10 mila euro all’anno per i prossimi due anni.