A luglio 2017 il Distretto Centro Nord dell’AUSL di Ferrara ha aderito al Protocollo d’Intesa tra i soggetti promotori dell’Emporio solidale Il Mantello: Agire Sociale, ASP “Centro Servizi alla Persona”, Comune di Ferrara. Abbiamo intervistato il Direttore di distretto, la dott.ssa Chiara Benvenuti, per conoscere motivazioni e prospettive di questa scelta.
La dott.ssa Benvenuti, medico pediatra fino al 2000, si è occupata di cure primarie fino al 2015, quando è diventata appunto Direttore di Distretto. Si occupa delle Case della salute dell’Azienda Usl di Ferrara, sin dalle prime progettualità della Regione Emilia-Romagna.
Per quanto riguarda la città di Ferrara la casa della salute Cittadella San Rocco è una fra le piu grandi Case della Salute ed è molto ricca di servizi. Occupa gli spazi del “vecchio ospedale Sant’Anna” e, in prospettiva, sarà sempre di più un punto di riferimento per i cittadini ferraresi, non soltanto come struttura che eroga servizi sociosanitari, ma come “luogo della comunità”.
Dott.ssa Benvenuti, qual è stato il primo incontro dell’Azienda con Il Mantello?
Abbiamo iniziato a collaborare con l’Emporio Solidale sin da subito.
All’inizio del 2016, al tavolo dell’accoglienza della casa della salute Cittadella San Rocco, abbiamo invitato Agire Sociale e ASP.
In quel periodo Agire Sociale stava lavorando sulla formazione degli operatori del Mantello e noi ci siamo offerti di collaborare sui percorsi socio-sanitari; quindi abbiamo collaborato alla stesura della Guida ai Servizi di cui si avvalgono gli operatori del Mantello. Con ASP Ferrara abbiamo attivato all’interno della Casa della Salute un segretariato socio-sanitario, garantendo quindi la rete sociosanitaria.
Quale valore aggiunto può apportare, a suo avviso, la collaborazione tra AUSL e Mantello?
Ci è sembrato importante aderire al progetto con ore di professionisti per la formazione e collaborare con gli operatori del Mantello perchè vogliamo essere un nodo della rete: crediamo infatti che il welfare innovativo sia welfare comunitario.
Cosa intende precisamente quando dice che il welfare innovativo è welfare comunitario?
Nello sviluppo delle cure primarie la qualità della salute non dipende solo dalla qualità dei servizi ma anche dalla capacità di prendere in carico quelle situazioni di fragilità e di disagio anche sociale che potenzialmente rappresentano elevati rischi per la salute. Per questo è importante lavorare insieme al sociale in modo preventivo e nelle fasi precoci della presa in carico dei pazienti multiproblematici. In parallelo occorre sviluppare nel cittadino responsabile e socialmente attivo le competenze utili per se stesso ma che può mettere a disposizione anche di altri; da qui la centralità del ruolo del volontario. Queste esperienze a Ferrara si stanno progressivamente diffondendo intorno alla Casa della Salute, lavorando dal basso, proprio come opera il Mantello: l’emporio quindi rappresenta un’esperienza di lavoro di gruppo e comunitario.
Quali sono le prospettive della vostra adesione al Mantello?
Abbiamo aderito al Protocollo ma ancora non abbiamo siglato l’accordo. Per l’immediato futuro vorremmo dare la disponibilità di qualche ora di professionisti per attività di educazione alla salute, in merito a screening e vaccinazioni.
Con l’Università di Bologna stiamo portando avanti un progetto di formazione sui casi complessi: il team è l’elemento fondamentale per affrontare il caso complesso. La complessità dei singoli casi non è in carico solo alle strutture sanitarie ma anche in un certo senso a tutta la comunità. Questo è particolarmente evidente nei percorsi di dimissione ospedaliera…: perché un cittadino possa andare a casa c’è bisogno della collaborazione di tutti :del famigliare,del medico di medicina generale,dell’infermiere…ma anche del vicino di casa.Il nostro lavoro, che svolgeremo anche a fianco del Mantello, consiste nel “contaminare” sanitario e sociale, estendendo l’educazione anche al cittadino competente.