Il mantello di Ferrara conferma le sue caratteristiche di progetto innovativo e originale, tanto da aver già suscitato – in due anni e poco più di vita – l’interesse e l’attenzione di tre studenti che lo hanno scelto come oggetto della loro testi di laurea. Facciamo un breve excursus sui contenuti del loro lavoro, a cominciare dalla prima.
La prima tesi di laurea “Valutazione del progetto di comunità il Mantello – Emporio Solidale di Ferrara” è di Lucrezia Arienti, conseguita a novembre 2018 presso l’Università degli Studi di Padova – Corso di Laurea Magistrale in Psicologia di Comunità – Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione.
Lucrezia è una delle più giovani (e attive) volontarie del Mantello di Ferrara e ha supportato la creazione dell’Emporio di Pomposa, di cui oggi supporta il coordinamento.
L’obiettivo principale della ricerca di Lucrezia è quello di valutare l’efficacia del progetto “Il Mantello” in termini di prevenzione e contrasto della povertà. In particolare, di valutare l’impatto del progetto sul percorso di riattivazione dei suoi beneficiari, ponendo l’attenzione sulla capacità del Mantello di incrementare fattori di protezione come resilienza e sostegno sociale.
La ricerca ha coinvolto 75 soggetti suddivisi in due gruppi:
A tutti i partecipanti alla ricerca sono stati somministrati 2 questionari e 1 intervista: la Scala Multidimensionale del Sostegno Sociale Percepito (MSPSS) di Zimet et al. (1988), la Brief Resilience Coping Scale realizzata da Sinclair e Wallston nel 2004 e il Social Support Resouces (SS-R) ideato da Vaux e Athanassopulou nel 1987.
Si è deciso di creare due momenti di misurazione:
Con l’analisi dei risultati ex-ante è stato possibile determinare se i due campioni fossero sufficientemente simili da poter condurre una seconda somministrazione dei test 6 mesi dopo. Sono emerse alcune differenze significative per quanto riguarda l’età (M= 40 nel gruppo sperimentale M= 46 nel gruppo di controllo), la nazionalità (maggioranza straniera nel gruppo sperimentale e maggioranza italiana nel gruppo di controllo), l’ampiezza della rete amicale (più ampia nel gruppo di controllo) e la frequenza dei rapporti interpersonali (maggiore per il gruppo sperimentale); i due gruppi non sembrano differire per gli altri costrutti.
Nei dati rilevati 6 mesi dopo l’ammissione (ex-post), il gruppo sperimentale mostra una sostanziale tenuta del livello di Resilienza – la capacità di fronteggiare le difficoltà che si incontrano nell’arco della vita – mentre, nel gruppo di controllo si osserva un calo statisticamente rilevante di tale costrutto. Per quanto riguarda il sostegno sociale, invece, si rileva un aumento significativo della simmetria percepita dal gruppo sperimentale. Tale indicatore, nello strumento ideato da Vaux e Athanassopulou, è sinonimo di reciprocità; è il grado in cui le relazioni che instaura il soggetto implicano un “dare” e un “avere”. Se prima di cominciare il loro percorso a “Il Mantello”, i soggetti ammessi, avevano indicato di sentire di dare di più di quanto ricevevano, oggi percepiscono un maggiore equilibrio con i membri della propria rete sociale. Nel gruppo sperimentale, inoltre, si rileva anche un incremento dell’ampiezza della rete formale, la fonte di sostegno sociale che comprende le figure professionali che operano nei contesti di cura e negli interventi di natura psicosociale.