I soggetti promotori hanno visitato gli Empori già attivi a
Parma, Prato, Modena per acquisire una conoscenza diretta del funzionamento di progetti simili già avviati in quei territori e anche dei percorsi e le criticità riscontrati altrove, ognuno per la sua specificità.
n seguito ad accurata riflessione, il gruppo di lavoro rappresentato da volontari di molte delle Associazioni storicamente impegnate in città nel contrasto alle povertà, coordinati da
Agire Sociale, ha valutato che il modello di
Emporio ferrarese non voleva essere sostitutivo a quello agito in città da Associazioni e Caritas parrocchiali ma integrativo, dal momento che il target di beneficiari individuato non è quello di persone in condizione di povertà estrema, ma di impoverimento.
Persone quindi che, solo in minima parte, si sono rivolte finora ad Associazioni o Servizi.
Per l’importanza che in un progetto di tale portata e valenza ci fosse anche il Pubblico, il progetto dell’Emporio ha incontrato un analogo impegno assunto dall’Amministrazione Comunale. Sono così stati intrapresi periodici e continuativi momenti di lavoro e riflessione fra operatori dell’ASP, del Comune di Ferrara ed Agire Sociale i cui rappresentanti compongono la cabina di regia del progetto Emporio Solidale.